L’azienda nasce dalla mente e dalle mani di Mario Rivetti, che alla fine degli anni ‘60 iniziò a vinificare le proprie uve e a vendere i vini che si producevano, evolvendo l’attività del padre Pasquale, che aveva iniziato l’attività di viticoltura. Scomparso prematuramente, Mario Rivetti ha lasciato nelle mani delle figlie Loredana e Anna l’azienda di famiglia. Una conduzione al femminile attuata nel rispetto dell’ambiente, da anni impegnata nella lotta integrata per il rispetto del ciclo naturale della vite. La cantina è il luogo dove tradizione e innovazione si fondono, dove tante vendemmie sono passate, dove l’odore del vino ha impregnato uno dei luoghi più affascinanti e importanti dell’azienda, dove le generazioni si sono tramandate tradizione e amore per il vino. Ma la cantina è anche l’ultimo passo di un percorso che inizia dalla terra, dalle vigne e dal lavoro giornaliero per far sì che diano buoni frutti. Un lavoro in simbiosi con la natura che porta le uve nei nostri locali di affinamento.
La nostra cantina è formata da un locale di vinificazione, con vasche di acciaio inox per la fermentazione e lo stoccaggio, un locale per imbottigliamento e confezionamento e un locale interrato, dove la temperatura e l’umidità costante favoriscono un ottimo affinamento del vino in botti di rovere di media capacità e in bottiglia. La tecnologia ci fornisce gli strumenti per semplificare molti processi, ma anche fare il vino è un’arte antica che si tramanda di generazione in generazione. L’affinamento in botti di rovere di media capacità è una scelta che facciamo perché sebbene richieda un periodo di tempo maggiore rispetto a quello in vasche o serbatoi, ci permette di fornire un risultato di indubbia qualità. La natura va rispettata ed aspettata, per permetterle di esprimersi al meglio. Scegliamo il legno di rovere che dona armonia e complessità al prodotto finito, caratteristiche che non avrebbe mai potuto acquisire in un contenitore fatto d’altro materiale. La cantina Mario Rivetti sorge su una prestigiosa collina appena sopra Alba. Da sempre legata al territorio, ad oggi le sorelle Anna e Loredana proseguono l’attività di famiglia con una costante, l’amore per Alba e le Langhe, che per tre generazioni ha accomunato la famiglia Rivetti. Proprio per questo, i circa 12 ettari dei nostri vigneti sono situati intorno all’azienda nel comune di Alba, ad un altezza media di 350 metri s.l. La cura della vigna fa sempre rima con rispetto per l’ambiente. Stare in vigna significa ascoltare la natura, seguirne i ritmi e preservarla per i nostri figli. Sono valori importanti che vogliamo portare avanti con decisione, e questo ci porta da anni ad aderire alla lotta integrata rispettando il ciclo naturale della vite per attuare un’agricoltura sostenibile ed offrire un prodotto sano che rispetta l’uomo e l’ambiente. Il sistema di allevamento è a guyot mentre la potatura viene effettuata con metodo testa di salice.
Bricco Capre è uno dei punti simbolo della storia di Rivetti. Da qui, infatti, nascono i vini superiori, fiore all’occhiello della produzione. Sebbene il nome possa risultare ostico e poco riconducibile al vino, con i suoi 40 anni di storia, è la vigna più vecchia dell’azienda. La denominazione particolare è dovuta alla sua conformazione, poco caratteristica per una collina, tanto che spesso veniva associata al pascolo. Invece, il suo terreno argilloso e calcareo è perfetto per la coltivazione della vite, da qui è nata e continua ad essere caratterizzata ancora oggi la produzione di Barbera d’Alba, Dolcetto d’Alba e Nebbiolo d’Alba Superiore. Una collina di alto valore storico inoltre, poiché proprio qui si radunarono i partigiani nell’ottobre del 1944 per la conquista di Alba che darà vita ai 23 giorni di Libera Repubblica.


